Data: Giovedì 26 settembre 2019, ore 20:00
Intervengono: Vincenzo De Filpo e Leietta Gervasio
Luogo: Auditorium Marianum via Cavour, 184 Perugia – Istituto Musicale Diocesano “G. Frescobaldi”
Editore: PHOENIX CLASSIC Total Time: 55’57”
Info: www.idmsfrescobaldi.it – www.phoenixaudiosystem.it
INGRESSO LIBERO
Giovedì 26 settembre 2019 alle ore 20,00 nell’ Auditorium Marianum della Scuola Musicale Diocesano “Girolamo Frescobaldi” via Cavour, 184 PERUGIA si terrà la presentazione del CD RAFFAELE GERVASIO – PIANO WORKS del M° Vincenzo De Filpo. Interviene Leietta Gervasio, figlia del compositore.
Questo CD raccoglie l’integrale dell’opera per pianoforte solo di Raffaele Gervasio (1910-1994), fatta esclusione per i brani composti negli anni Trenta. Dunque, uno spaccato pressoché completo dello sviluppo tecnico e stilistico compiuto dal compositore dal secondo dopoguerra alla metà degli anni Ottanta che viene qui presentato in un ordine non cronologico ma, per così dire, “ad arco”: al centro, nel punto di maggior tensione, si collocano il Capriccio op. 100 (1979) – preceduto da Nuvole op. 31 (1944) che del Capriccio sembra l’antitesi – e la Fantasia op. 78 (1970), ossia i due brani più complessi, dove più che altrove si trovano riuniti tutti insieme i tratti più caratteristici della scrittura di Gervasio; ai rispettivi lati la Suite del Pardo op. 69 (1963) e le Quattro invenzioni op. 117 (1984) che, con modalità diverse e a vent’anni di distanza tra loro, appaiono entrambe come riflessioni di una personale rilettura della musica del passato; ai due estremi opposti la delicatissima Berceuse (a Michele) op. 32 (1945) e l’elegante Melodia op. 104 (1981). In totale 13 brani. Dietro ogni nota del pianoforte traspare il legame di stima e di affetto che si instaurò tra Vincenzo De Filpo e Gervasio fin da quando si incontrarono per la prima volta alla fine di ottobre del 1969.
Vincenzo De Filpo Nella sua più che trentennale attività concertistica è stato ospite di numerose Associazioni Musicali in moltissime città italiane tra cui Pescara, Perugia, Assisi, Roma, Ancona, Taormina, Cosenza, Ravello, Como, Firenze, Fiesole, Treviso, Pesaro, Bari, Taranto, Napoli, Bologna, Trento, Ischia e ali’ estero: Los Angeles, New York, San Francisco, Budapest, Zurigo, San Paolo, Rio De Janeiro, Malta, Madrid, Parigi, Lisbona, Evora, Istanbul.
E’ stato premiato in diversi Concorsi Nazionali ed Internazionali: Franz Lìszt, Franz Schubert, 900 Musicale Europeo. Ha suonato per la radio Rai e Radio Vaticana, e per la televisione nazionale: Rai 3, Discoteca di Stato. Radio 3 Suite.
Sue esecuzioni sono state trasmesse da radio Nazionali ed Internazionali in Grecia, Norvegia, Uruguay, Paraguay, Argentina, Messico, Ungheria e Australia. Nel 1975 ha fondato il Gruppo sperimentale “Cantiere Autonomo”, nel 1992 il Quartetto “O. Messiaen”. Collabora con L’ Ensemble 900 (Pescara), Il Gruppo “Octandre” (Bologna), Musica Attuale (Bologna), Solisti Dauni (Foggia), Ensemble Seleníkos (Bologna). E’ docente di pianoforte principale presso il Conservatorio “E. R. Duni” di Matera e tiene regolarmente corsi di perfezionamento presso: l’Accademia Mediterranea e Arcadia di Taranto, l’Accademia “Ciccolini” di Foggia, 1′ Accademia ”F. Chopin” di Agrigento, Istituto G. Frescobaldi di Perugia, Città della Musica e del Teatro di Pescara e Corsi di Formazione in collaborazione con “Teatro alla Scala”, Istituto Paisiello (TA), Associazione L.A.M.S.
E’ Presidente Onorario dell’ Associazione Musicale “B. Bartok” di Matera. Presiede ed è membro di giurie in Concorsi Pianistici Nazionali ed Internazionali. E’ Direttore Artistico del Dipartimento di Musica dell’Università Popolare (Matera) e dell’Istituto Pianistico Internazionale. Ha registrato per le seguenti case discografiche: Musicomania (Matera), Crescendo (Bari), Agenda (Bologna), Rusty Records (Milano), Phonola Dischi (Milano), Agorà (Milano), Pentaphon (Roma), Phoenix (Montebelluna, TV).
Il suo nome è presente nel Dizionario Enciclopedico Concertisti Italiani (D.E.C.I.), nell’Annuario C.I.D.I.M. e nel Dizionario IBC (International Biographical Centre) Cambridge, England. Importanti compositori come R. Gervasio, C. A. Bruno, M. Tamborrino, E. De Santis gli hanno dedicato loro brani ed ha collaborato con musicisti di fama mondiale quali Marcel Couraud, Gervase De Peyer e Marco Costantini.
Raffaele Gervasio nasce a Bari il 26 luglio 1910 da Michele, noto archeologo, e da Rosa De Leonardis che indirizza il figlio fin dalla tenera età verso lo studio della musica. Al Liceo musicale “N. Piccinni” di Bari studia pianoforte e violino con Italo Delle Cese e con la celebre violinista Gioconda De Vito. A diciassette anni si trasferisce al Conservatorio “G. Rossini” di Pesaro per proseguire lo studio del violino con Giovanni Chiti e per intraprendere quello di composizione con Amilcare Zanella; studi che completa con Vito Frazzi al Conservatorio “L. Cherubini” di Firenze dove si diploma con il massimo dei voti nel 1933. Subito dopo Gervasio si iscrive al corso di perfezionamento tenuto da Ottorino Respighi presso l’“Accademia Nazionale di Santa Cecilia” di Roma dove ha l’opportunità di frequentare anche un corso di avviamento alla musica per riproduzione cinematografica e radiofonica, la cosiddetta “musica applicata” che, in quegli anni, prevedeva un percorso di specializzazione non contemplato nei programmi istituzionali di composizione. Per Gervasio diventerà la professione principale nel ventennio successivo. Infatti, dal 1940 al 1960 ricopre il ruolo di compositore e consulente generale dell’Ufficio Musica della INCOM (Industria Corti Metraggi) con l’incarico di produrre commenti musicali originali o adattati per migliaia di cinegiornali e compone sigle radiofoniche e poi televisive, tra cui quella famosissima di Carosello, oltre a musiche per film, per spettacoli di prosa e radiofonici. Dopo gli anni Sessanta si apre un nuovo periodo produttivo; Gervasio si allontana dalla musica “applicata” per dedicarsi con rinnovato fervore alla composizione della musica “pura”. Intraprende un percorso di ricerca per la definizione di un proprio stile personale fondato sulla libertà assoluta dal vincolo della tonalità, una sorta di “unitonalià” che dà origine a un complesso sonoro statico, privo di tensioni armoniche, dove a dare ritmo e respiro alla composizione intervengono l’aspetto timbrico e l’impiego di “figure” riconoscibili. Crea così una sorta di “vocabolario” e di “tavolozza” che diventerà la sua cifra stilistica, senza tuttavia mai perdere di vista l’aspetto comunicativo che è sempre centrale nella sua produzione. In una lettera inviata a De Filpo il 3 ottobre 1991, con le note di sala di una sua composizione, è lo stesso Gervasio a esprimersi in tal senso: «Gervasio, magari inconsciamente, è sempre impegnato nel riuscire in modo responsabile e colto, a creare un rapporto con l’ascoltatore di naturale “comunicazione”. Come? Gervasio dice che basta rispondere nel modo giusto “alle note che si chiamano tra loro” sulla base dell’orecchio e del senso ritmico». Nel frattempo, nel 1967, Nino Rota l’aveva invitato a insegnare composizione al Conservatorio di Bari; due anni dopo lo convince a dirigere il neonato Conservatorio di Matera; e qui avviene l’incontro con De Filpo. A Matera Gervasio resterà sette anni, fino al 1976, rivoluzionando letteralmente la didattica musicale attraverso l’attuazione di un progetto sperimentale innovativo che poneva al centro dell’attività didattica i saggi finali di musica d’insieme (da lui soprannominati “collettivi”) dove docenti e studenti erano chiamati a interagire e dove era lo stesso Gervasio ad adattare o a comporre musiche originali in base alle capacità tecniche di ciascuno studente. A questo metodo didattico, unico nel panorama scolastico degli anni Sessanta, si interessarono persino i media con articoli su giornali e trasmissioni televisive dedicate. Per un cavillo burocratico ministeriale l’esperienza si conclude nel 1976 in modo del tutto inaspettato; Gervasio torna a Bari a insegnare fino al 1980. Si spegne a Roma il 4 luglio 1994.
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